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Derivati e «impairment» rivisti nel quarto trimestre

di Laura Cavestri

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22 ottobre 2008


Ora è una certezza. Le ulteriori modifiche contabili annunciate dalla Commissione Ue ci saranno. E verranno varate con procedura accelerata ma non «lampo», per entrare nei conti solo a partire dal quarto trimestre.
La lista delle priorità è stata messa a punto ieri nell'incontro tecnico tra stakeholders (gli standard setters europei, come l'italiano Oic e le Federazioni europee delle banche e delle assicurazioni) e funzionari della Commissione Ue.
Si apre così un nuovo strappo nelle valutazioni di mercato dei principi contabili internazionali, dopo le modifiche lampo allo Ias 39 varate settimana scorsa (si veda «Il Sole 24 Ore» del 16 ottobre). Francia e Paesi Bassi, in particolare, già in sede di approvazione "politica" di quella prima tranche di emendamenti avevano accettato – nella riunione dell'Arc del 15 ottobre – di votare solo con un impegno preciso della Commissione ad ammorbidire ulteriormente il sistema di calcolo che più di tutti rileva le perdite e accentua la volatilità (di questi tempi negativa) delle poste in bilancio. Queste nuove modifiche saranno rese note entro fine ottobre e saranno approvate con procedura ordinaria ma accelerata (short public consultation) per applicarle dal quarto trimestre.
Se l'emendamento approvato dall'Eurocommissione la scorsa settimana consente di riclassificare attività destinate alla vendita (quindi contabilizzate al fair value) nel portafoglio di quelle da mantenere al proprio interno (dunque valutate al costo ammortizzato), le future modifiche dovrebbero riservare lo stesso approdo anche ad alcuni titoli della categoria «Fair value option» (sinora del tutto esclusa). U Un esonero che era stato considerato particolarmente penalizzante dagli operatori. Tra i titoli, ci sono anche strumenti « Uibridi » U che hanno derivati cosiddetti « Uincorporati » U (embedded), che sarebbero quindi valutati al costo storico.
Inoltre la riclassificazione di voci da « UFair value option » U a costo storico dovrebbe anche riequilibrare il disallineamento tra attivo e passivo che le polizze assicurative scontano da sempre e che le compagnie miravano ad armonizzare.
Altra nota dolente per gli operatori riguarda l'impairment test U, cioè il test di svalutazione che impone alle azioni « Udetenute per la vendita » U di scontare le perdite a conto economico. Le modifiche potrebbero sospendere l'effetto dell'impairment, consentendo alle società di non registrare le perdite se catalogate come « Utemporanee » U.
Ma si parla anche della possibilità di aprire la categoria dei « Uprestiti e crediti » U (Loans and Receivables), per applicare il costo ammortizzato anche a titoli quotati. Infine, l'impegno della Commissione Ue dovrebbe meglio determinare il fair value da applicare in quei mercati « Uilliquidi » U, in cui il prezzo non è più negoziabile.
«Le valutazioni sulle modifiche – spiega il componente italiano d ell'organismo tecnico UEfrag, Roberto Monachino – saranno comunque svolte nel rispetto di tempi, ruoli e Uin accordo con Iasb e Fasb. Ma soprattutto – prosegue Monachino, che non ha mai nascosto un certo scetticismo nei confronti di cambiamenti profondi sulla dottrina del fair value – non si applicheranno deroghe o "carve out" europei rispetto alle scelte che saranno effettuate e che varranno per tutti e in linea con la convergenza verso i principi statunitensi».
Ieri, in un comunicato congiunto, le tre associazioni (Cesr, Cebs e Ceiops) che radunano i supervisors di banche e assicurazioni (Consob e Isvap europee) si sono dette pronte a contribuire tecnicamente per adeguare emendamenti su fair value option, trattamento dei derivati e delle polizze agli standard di trasparenza richiesti dalle regole comunitarie.

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